"Infanzia e Corpo Emotivo" di Ambra Guerrucci


La cultura e l’educazione hanno un profondo impatto sulla crescita del Corpo Emotivo che, generalmente, si arresta circa all’età di dieci anni. Nella condizione di naturalità, il Corpo Emotivo del bambino, “respira” continuamente, apportando il nutrimento essenziale a questo corpo, ma i bambini piccoli sono estremamente vulnerabili e molto sensibili ai sentimenti dei genitori. Quando il Corpo del bambino assorbe energia, si nutre delle emozioni dei genitori ed alcune di queste possono danneggiarne il funzionamento o distorcerne il modello di “respiro”. Ad esempio, in una situazione in cui la madre vuole stare da sola, il suo Corpo Emotivo si sta liberando dalle influenze assorbite, cercando separazione dal bambino, ma potrebbe pensare che ciò sia sbagliato e reprimere “l’espirazione” del proprio Corpo Metafisico. In questo caso la madre continua a sorridere al bambino, fingendo di ascoltarlo, ma il Corpo Emotivo del figlio sente ciò che la madre sta facendo e viene confuso da questo comportamento contraddittorio. Inoltre, mentre la madre continua a reprimersi, la frustrazione aumenta e il bambino, sentendo che c’è qualcosa che non va, diventa ancora più bisognoso di affetto. Ciò và avanti fino a quando la madre, esasperata, per un piccolo incidente “esplode”, liberandosi delle energie represse in un solo momento, attraverso una reazione sproporzionata alla situazione. La rabbia, il senso di colpa e le altre emozioni che hanno finalmente trovato sfogo, inondano l’emotività del bambino che, non sapendo come trasformarle, ne viene sopraffatto. Un’altro esempio, questa volta della polarità opposta, potrebbe essere il caso di un padre che si aggrappa “all’espirazione” del secondo Corpo, evitando l’intimità col figlio e trovando scuse di ogni genere, tenendosi occupato con attività domestiche o concentrandosi totalmente nel lavoro. In queste circostanze, il bambino, non riesce a stabilire una connessione col Corpo Emotivo del padre, e questo pregiudica la capacità del figlio di intenerirsi o fondersi con le persone nella vita futura. Una variante è il genitore che si aggrappa alla fusione, all’“inspirazione” del secondo Corpo, e cerca con tutte le sue forze di mantenere il bambino troppo vicino a se, impedendogli di giocare con amici o da solo. Metafisicamente la madre impedisce al Corpo Emotivo del piccolo l’“espirazione”, facendolo sentire soffocato, frenato, e ciò creerà una distorsione nel suo Corpo Sottile. Il bambino potrebbe, in futuro, cercare una separazione da tutti e propendere per l’“espirazione”, oppure adottare il modello della madre, aggrappandosi all’ “inspirazione” e reprimendo la polarità opposta. Un ulteriore variante è il genitore che non consente al bambino, né di “inspirare”, né di “espirare” naturalmente, non permettendogli di stare troppo vicino o di andarsene e sperimentare la separazione. Anche questa situazione crea al figlio un forte squilibrio nel Corpo Emotivo e molte difficoltà allo sviluppo di un modello naturale di “respiro”. Molti bambini, per evitare di sentire dolore emotivo, sviluppano strategie di auto protezione: aggrapparsi al ciclo di felicità e fusione, reprimendo l’altra polarità e sviluppando un modello di relazione dipendente, oppure rallentando l’intero ritmo di respiro per godere più a lungo della fase preferita o aggrapparsi all’“espirazione”, portandolo in futuro ad instaurare relazioni superficiali e totalmente indipendenti per paura di essere abbandonati. Pertanto, allevare un figlio non è cosa semplice, ma conoscere queste dinamiche risulta sicuramente utile. Un genitore che accetta onestamente i momenti di avversione verso il bambino, durante l’“espirazione” del suo secondo Corpo, potrebbe dirgli: “Ti amo e ti amerò sempre, ma adesso ho bisogno di stare un pochino da solo”; se lo stesso genitore nota questo bisogno nel piccolo, potrebbe altresì affermare: “Mi piacerebbe stare insieme, ma adesso è giusto che tu stia con i tuoi amici”. Riconoscere e accettare i modelli di “respiro” del Corpo Emotivo, propri e del piccolo, sarà di grandissimo aiuto per limitarne i danni e mantenere i cicli di energia introversa ed estroversa in armonia. La cosa importante per lo sviluppo emotivo è, senza alcun dubbio, la comunicazione dei reali sentimenti, ma nella società attuale è piuttosto rara questa sincerità persino nei confronti di sé stessi, così avvengono distorsioni nel tentativo inconscio di manipolare i propri modelli e quelli dei figli. I genitori, agendo al meglio delle loro intenzioni, influenzano il Corpo Emotivo del figlio senza rendersene conto. Ad esempio, può capitare che la madre abbia delle discussioni col marito che la rendono infelice e tenti di comportarsi normalmente col bambino reprimendo i propri sentimenti; il Corpo Metafisico del figlio si sintonizzerà con quello della madre e ne assorbirà le vibrazioni di risentimento. Questo lascerà il bambino confuso perché, mentre la madre continuerà ad affermare che va tutto bene, la sua energia di dolore la smentirà. Ciò avrà un impatto diretto sullo sviluppo emotivo del piccolo, riducendone la crescita o forzandola in una forma innaturale. Durante tutto il quotidiano, a casa, a scuola, il Corpo Emotivo del bambino viene modellato, influenzato, ed il risultato che ne consegue è che questo corpo si sente compresso nel controllo come in una “camicia di forza”, in cui il sentire viene limitato e di conseguenza la crescita si arresta. Ad oggi molte terapie si concentrano sulla risoluzione di problemi insorti durante il condizionamento infantile. Ci sono molte terapie, dal “primal” all’espressione emozionale, dirette a risolvere i danni inflitti nella prima infanzia e che continuano a condizionare la vita degli individui. Tutti questi metodi possono avere l’effetto di curare le distorsioni, ma quando si comprende che la fonte di molti problemi si trova nell’infanzia, che le radici di questi affondano nel Corpo Emotivo, nei suoi ritmi di respiro alterati, si può lavorare direttamente su questi e ristabilirne l’equilibrio, notando effetti immediati sui comportamenti. Risulta, inoltre, utile liberare i sentimenti repressi, magari chiudendosi in camera e iniziando a tirar fuori tutto ciò che è stato nascosto nel subconscio, se necessario anche picchiando un cuscino o piangendo. Questa “terapia” esprime l’energia ristagnata, che finalmente trova libero sfogo, apportando nuova vitalità ai Corpi Sottili. Tali sentimenti sono rimasti “congelati” nel subconscio in forma di schemi energetici, occultati, fin da bambino, perché ritenuti troppo dolorosi e quando vengono finalmente “scongelati” si libera sperimentando il dolore represso che, attraverso l’accettazione, viene trasformato e il Corpo Emotivo curato.