"Potenziale Creativo e Manifestazione" di Ambra Guerrucci


Il potenziale creativo è molto legato alla capacità, di ogni individuo, di consentire al flusso energetico il naturale ritmo di spostamento dal manifesto al non manifesto. L’energia che si muove verso il conosciuto consente la concretizzazione, nel mondo fisico, della creatività, mentre la pura energia del non manifesto dissolve le convinzioni e gli schemi fissi, esprimendo il massimo delle potenzialità creative, lasciando spazio a nuove idee, all’innovazione ed al cambiamento. Entrambe queste polarità sono necessarie per vivere una vita piena che si rinnova ad ogni istante, ed è chi segue le proprie inclinazioni, espandendosi sempre in nuove aree dell’esistenza, che permette a queste polarità di avere espressione. Ad esempio, una persona che consente il ritmo naturale dell’energia, potrebbe decidere di tornare a scuola e andare in una direzione totalmente diversa da quella seguita precedentemente, dovendo ripartire da zero, senza sapere quale sarà il risultato, ma nondimeno accogliere la spinta, lasciando il mondo conosciuto per una nuova esperienza. Questo rischio porta l’Uomo a sentirsi incredibilmente vivo, a spezzare la routine meccanica, statica ed aprirsi al potenziale illimitato della sua creatività. È interessante notare che le persone normalmente definite creative - come chi lavora nel mondo dell’arte, della comicità o del cinema - smettono spesso di rischiare quando la loro fama viene consolidata, e questo diventa evidente sfogliando un libro d’arte, quando si osserva il modo in cui i pittori tendono a rimanere nel contesto dello stile che li ha resi famosi. Molti di questi artisti, schiavi della paura di perdere il successo, abbandonano il loro potenziale creativo per produrre un certo prodotto commerciale, scegliendo, quindi, di rimanere nell’ambito del conosciuto, evitando l’ignoto.

Uno degli aspetti della creatività, che ha affascinato l’umanità per secoli, è l’arte della manifestazione: il modo per far materializzare qualunque cosa si desideri. Un tempo, questo potere, veniva utilizzato attraverso oggetti e bacchette magiche, utili ad aggirare la parte di noi che non crede nella possibilità di creare ciò che vogliamo, e tirare fuori il nostro potenziale intrinseco. Dal punto di vista metafisico, la manifestazione, è un fenomeno molto vicino al mondo degli spiriti, in quanto, in altre dimensioni, questo potere viene utilizzato per creare istantaneamente tutto ciò che serve per vivere e fare esperienza; tale fenomeno può essere definito come l’abilità di utilizzare la creatività animica consapevolmente, in modo da ottenere i risultati desiderati. Sono molti gli approcci alla manifestazione, ma perché essa funzioni veramente è indispensabile un esplorazione dei propri sistemi di convinzione inconsci, perché se un individuo vuole essere ricco, ma dentro di lui crede fortemente di non meritare ricchezza, l’idea negativa, impedirà la manifestazione stessa. I comuni convincimenti sul denaro sono che esso è sporco, corrompe gli animi, non si possano ottenere molti soldi senza che questo si ripercuota sulla povertà di altri, o che non meritiamo di avere denaro, e naturalmente, con pensieri simili, il denaro non arriverà facilmente. Dal punto di vista energetico, il desiderio in contrasto con le convinzioni (spesso inconsce), si traduce in una sorta di guerra civile dentro di noi. Molti sostenitori dell’arte della manifestazione consigliano, a questo proposito, di surclassare le convinzioni negative con altre positive, attraverso la ripetizione e l’autosuggestione, ma ciò potrebbe condurre ad uno stato simile all’autoipnosi, dove le prime non vengono davvero trasformate, solo nascoste sempre più in profondità, in forte conflitto con le seconde che abbiamo adottato coscientemente. Accade che, con la ripetizione di questi “mantra” moderni, si producano vibrazioni che si cristallizzano dentro di noi, mutando la comune chiacchiera mentale quotidiana negativa in una conversazione interiore che origina nuove convinzioni. Ciò può avere due effetti: le nuove opinioni potrebbero realmente vincere contro quelle negative traducendosi in una vibrazione che risuona nel Corpo Animico e, inviando messaggi positivi ai Corpi Sottili che a loro volta modificheranno la forma dei modelli energetici associati alle convinzioni, porteranno ad una condizione di attrazione delle situazioni che possono condurre alla ricchezza. Oppure potrebbe accadere che a livello cosciente ci si convinca, vivendo in una sorta di autoipnosi, che si possano avere i soldi, ma senza che se ne abbia consapevolezza le idee negative rimangano, lottando contro quelle positive, provocando un conflitto interiore che impedisce l’effettiva creazione dei desideri e che conduce ad una forte perdita energetica. In altre parole la manifestazione è un fenomeno reale, un potere intrinseco ad ogni individuo, ma deve essere utilizzato associandolo ad un lavoro di esplorazione interiore che porti a una comprensione profonda delle personali convinzioni, altrimenti si corre il rischio di proiettare il passato sul futuro e di impedire così nuove esperienze. Secondo il nostro personale parere è giusto utilizzare il potere di creare consapevolmente, ma cercando di non limitare troppo le nostre esperienze a certi parametri. Ad esempio, un uomo, potrebbe essere affascinato da un tipo particolare di donna, magari bionda e con gli occhi chiari, egli potrebbe focalizzare la propria energia al fine di attrarre una persona che rispetti le sue aspettative, ignorando magari una ragazza attratta da lui, che non rispetta i canoni prescelti, ma che potrebbe dare a quest’uomo un esperienza nuova. In questo caso, la manifestazione, potrebbe avvenire o meno, ma ciò che volevamo sottolineare è che l’uomo ha escluso a priori le altre possibilità che la vita aveva da offrirgli, rifiutando magari un esperienza fresca e nuova che l’avrebbe sicuramente “arricchito dentro”. Un altro aspetto importante è che la nostra prospettiva è generalmente limitata all’Ego, quindi desideriamo oggetti o persone che possano darci una momentanea felicità, condizionata all’oggetto stesso e non teniamo conto di ciò che può avere una grande importanza per la crescita della nostra Coscienza. In altre parole, se tutti potessero creare consapevolmente la propria realtà, sceglierebbero sempre condizioni serene e tranquille, escludendo quelle situazioni che Gurdjieff chiama “shock addizionali”, ovvero eventi, a volte dolorosi, che spingono l’energia ad andare avanti, a livelli in cui prima non era mai arrivata. La vita è in grado di dare le esperienze necessarie, seppur dolorose, per la nostra crescita spirituale ed è assolutamente necessaria la qualità del discernimento, per poter comprendere su quali condizioni interferire e quali invece lasciare che avvengano per la nostra stessa evoluzione. In conclusione, pensiamo che sia giusto creare consapevolmente la nostra realtà, senza limitarsi a un solo frammento di tutto ciò che è possibile e cercando la gioia in noi stessi, piuttosto che da oggetti o persone che potremmo attirare nella nostra vita, quella gioia che non dipende da niente e che nessuna situazione al mondo potrà mai toglierci.