"Il Corpo Animico" di Ambra Guerrucci


Fino ad ora abbiamo scritto di Corpi Sottili che sono coinvolti nella nostra quotidianità, che conosciamo, in cui la nostra Coscienza si è, almeno in parte, espansa. Abbiamo parlato dei Corpi in relazione alla vita e della loro manifestazione nel mondo materiale, nel comportamento umano e nelle emozioni, ma da adesso parleremo dell’Anima, ciò che sta oltre la forma, un qualcosa di più vasto e universale. Quest’ultimo, per quanto vago e “lontano” appaia, può essere raggiunto nella nostra vita umana perché, consapevoli o meno, siamo tutti legati all’esistenza. Ciascun individuo ha tutto quello che gli serve per espandersi nell’infinito e prendere consapevolezza della realtà vista dalla prospettiva più elevata, gli unici limiti che abbiamo sono quelli posti da noi stessi. L'Anima (dal latino Anima, connesso col greco ànemos, «soffio», «vento»), in molte religioni, tradizioni spirituali e filosofie, è la parte eterna di un essere vivente, comunemente ritenuta indipendente dal Corpo, poiché distinta dalla parte fisica. Il concetto di Anima compare la prima volta con Socrate, il quale ne fece il centro degli interessi della filosofia. Prima di lui, i filosofi erano soliti occuparsi di questioni attinenti al mondo o la natura, e la nozione di Anima possedeva connotati esclusivamente mitologici. È solo con Socrate, e col suo discepolo Platone, che sarà utilizzato il termine psyché (Anima) per designare il mondo interiore dell'Uomo, a cui viene ora assegnata piena dignità. Secondo Platone, l'Anima è per sua natura simbolo di purezza e spiritualità, ha la sua origine nel soffio divino (da cui il significato stesso della parola, ossia: vento e soffio). Nel Nuovo Testamento non esiste una definizione univoca di Anima, Paolo di Tarso fa riferimento ad una tripartizione dell'Uomo, nominando il Corpo, l'Anima e lo Spirito, già presente in Platone. La Chiesa cattolica, inoltre, non ha una definizione filosofica esplicita dell'Anima, sebbene abbia respinto diverse dottrine come quelle gnostiche che sostenevano che l'Anima individuale era increata perché della stessa sostanza divina, e non era considerata individuale e immortale. Nell'Induismo, e nelle religioni ad esso collegate, l'Anima è l'aspetto più puro e sottile dell'esistenza umana, il principio che dà vita alla totalità, e che influenza e caratterizza l'evoluzione di un individuo nella sua completezza. Nei testi Indù, Anima (Ātman) è riconosciuta come l’infinitesimale particella d’energia, parte integrante di Dio e che costituisce l’essere in sé. Questo concetto si è ulteriormente evoluto in quello dell'Anima del Mondo (meglio nota in latino come Anima Mundi), termine filosofico usato dai platonici per indicare la vitalità della natura nella sua totalità, assimilata ad un unico organismo vivente. Rappresenta il principio unificante da cui prendono forma i singoli organismi, i quali, pur articolandosi e differenziandosi secondo le proprie specificità individuali, risultano tuttavia legati tra loro da una tale comune Anima Universale. Parallelamente alle forme con cui si è presentato in Occidente, il concetto di Anima del Mondo si è sviluppato in maniera simile anche in Oriente, presso le religioni asiatiche come il buddismo, il taoismo e l'induismo, dove analogamente prevale l'idea che l'Universo sia Animato da una forza compatta e unitaria. In Cina è il Tao, attività unificatrice del dualismo cosmico yin e yang nel quale essa stessa si polarizza, articolandosi secondo una visione armonica e organica dell'Universo. Secondo il buddismo, in particolare, l'Ego che separa le anime individuali è in realtà illusorio, perché al fondo esse sono una realtà sola; di qui la raccomandazione di esercitare la compassione, tramite cui è possibile riconoscere se stessi negli altri, dove il ricongiungimento con l'Anima cosmica avviene quindi essenzialmente con l'Estasi.

Esistono diverse prospettive di vedere le cose, nessuna di queste è sbagliata ma ne esistono più ampie, quindi più vicine alla verità oggettiva, o più ristrette (puramente soggettive). Ogni pianeta ha la sua Anima, ma questa individualità è puramente illusoria in quanto si tratta della stessa Anima Universale, anche se con un codice genetico unico. Tutti noi siamo collegati all’Anima del Pianeta, di conseguenza all’Anima Suprema, proprio come ogni fiume confluisce nel mare. I nostri Corpi Emotivi, una volta purificati, ovvero, quando le loro vibrazioni aumentano permettendo un salto quantico, si sublimano nell’Anima del Mondoperdendo la propria individualità. Per comprendere questo fenomeno è utile visualizzare, o osservare, la pioggia che cade: ogni goccia rappresenta un Corpo Emotivo che quando arriva a terra forma, insieme alle altre, molti rivoli o torrenti (Anime Mundi). Anche se parzialmente divisa, ogni goccia, ed anche ogni torrente, è e rimarrà sempre parte integrante dell’acqua che si trova ovunque. Si può quindi affermare, dalla prospettiva più ampia, che esiste un'unica Anima Universale che assume una parziale individualità comeAnima del Mondo di cui tutti facciamo parte.

Il Corpo Animico (Anima del Mondo a cui siamo tutti collegati, a sua volta parte integrante dell’Anima Suprema) è più sottile della Mente Superiore e si espande ovunque. Come gli altri corpi, anche questo ha dei ritmi di “respiro”, cioè cicli legati a due polarità, ma a differenza degli altri questo non cambia in momenti diversi della vita, bensì ogni “respiro” dura tutta la vita. “L’inspirazione” si manifesta come nascita, infanzia e crescita, “l’espirazione” come il declino verso la morte. Una caratteristica abbastanza difficile da comprendere di questo Corpo è che non percepisce il tempo, vive nell’eterno, dove questi “respiri” vengono vissuti come immagini esistenti tutte contemporaneamente. In oriente, il “respiro” dell’Anima, viene descritto come ruota della vita e della morte, ogni volta che la ruota gira nasciamo, cresciamo, diventiamo vecchi e moriamo, questo perché viviamo alla periferia della ruota, dove tutto muta costantemente, invece di espandere la Coscienza nel centro dove tutto è immobile. Comunemente le persone non percepiscono la propria vita all’interno del movimento sopra descritto, si preoccupano di piccoli passi, senza notare il più grande meccanismo in cui sono dentro. Un effetto di questa visione ristretta della vita è che ogni difficoltà viene vissuta come enorme ed insormontabile, mentre una prospettiva più ampia potrebbe mostrare alternative creative o soluzioni prima invisibili. Quando riusciamo a vedere la vita come un unico giro di ruota si iniziano a intravedere le possibilità di raggiungere alti stati di coscienza, sperimentare dimensioni dell’essere oltre la vita e la morte, trascendendo la periferia della ruota e “penetrando” il centro. Per far sperimentare la prospettiva che abbiamo descritto in questo capitolo, proponiamo la meditazione della comprensione che spieghiamo qui di seguito. Chiudi gli occhi, ovunque ti trovi, e visualizzati fluttuare sopra il tuo Corpo, in volo libero oppure in mongolfiera od elicottero. Più ti alzi in volo e più sarai in grado di vedere indietro o avanti nel tempo, percependo la tua vita come un insieme, un unico grande movimento. Osservati, poi sollevati in alto e vedrai la vita per come si è svolta negli ultimi mesi. Quando sei pronto sali ancora, fino a vedere diversi anni contemporaneamente, per poi volare ancora più in alto fino ad osservare il quadro completo della tua vita; da questa prospettiva si possono osservare aspetti che fino ad ora risultavano poco chiari, è possibile prendere coscienza di ritmi o modelli energetici che si ripetono, e vedere i meccanismi all’interno dei quali viviamo la nostra esistenza. Guardare da questa prospettiva le difficoltà che sembravano grandi può essere molto d’aiuto, in quanto si possono vedere nuove soluzioni, aprendosi al nostro potenziale creativo intrinseco, qualità dell’Anima.