Nella tradizione Giapponese non si parla di chakra, ma solo del centro energetico più importante: l’hara. Situato nel basso ventre, circa due dita sotto l’ombelico, esso è la fonte della vita ed è proprio per questo che la morte d’onore Giapponese, chiamata (non a caso) hara kiri, mira a disperdere la vita direttamente dalla fonte. L’hara rappresenta il centro di gravità del corpo fisico, dove è possibile centrarsi nel nostro essere, sentirci liberi, a casa dentro noi stessi e senza più desideri materiali, attaccamenti nel mondo e senza distrazioni da qualsiasi interferenza esterna. Questa fonte primaria d’energia, dalla forma (come tutti i chakra) di una palla con il vuoto come nucleo, distribuisce l’energia, attraverso un luminoso cordone d’argento, in una serie di “trasformatori” che aumentano o diminuiscono il flusso e nutrono il corpo fisico, i centri energetici e tutti i corpi sottili, ognuno dei quali funziona a differenti frequenze vibratorie. Spesso, il cordone d’argento o i fili che portano l’energia a tutti i chakra, si atrofizzano perché non utilizzati, diventano difettosi a causa di traumi subiti nell’infanzia, in vite passate oppure a causa dei condizionamenti mentali, educazione o ideali di perfezione. Nei bambini l’hara funziona come una sorgente da cui sgorga liberamente la vita, inviando forza e nutrimento ai sette corpi, ma il processo educativo imposto ai bambini impedisce l’equilibrio naturale della loro energia, portando a seri problemi dovuti ai blocchi. Con le migliori intenzioni, i genitori, cercano di modellare l’energia del bambino in crescita, proprio come è stato fatto con loro e l’energia vitale verrà quindi bloccata od orientata verso direzioni innaturali. Un esempio di situazione che si verifica di frequente è il caso in cui ad un bambino a cui viene insegnato che non è bene toccarsi i genitali, che è peccato, l’energia che fluisce naturalmente in questa zona subirà un alterazione, probabilmente verrà repressa o trattenuta, sopprimendo o distorcendo l’energia sessuale e ciò può instaurare nell’individuo modelli di inibizione o creare forme di comportamento erotico ossessivo ed innaturale. Conosco anche molti individui i cui genitori volevano un figlio del sesso opposto e questo ha causato, in alcuni, il tentativo di bloccare l’energia che fluisce alle qualità del proprio sesso, per conquistare l’amore dei genitori hanno poi creato un grande squilibrio nelle loro energie maschili e femminili. Un altro caso che ho osservato, veramente molto comune, è il tentativo da parte dei genitori di bloccare il grande afflusso di energia dei loro figli, la vivacità è un effetto naturale dell’energia dell’hara che zampilla e trabocca dall’essere, ma spesso i genitori non ne sono consapevoli e fanno sforzi o addirittura ricorrono a psicofarmaci per avere dei figli “più tranquilli”. In questo modo il bambino impara a rimandare l’energia alla fonte, diventando sempre più triste e meno vitale, il flusso diventa insufficiente a coprire il fabbisogno energetico dei chackra e dei corpi sottili e si va incontro a serie conseguenze; in alternativa il bambino può decidere di resistere alle richieste dei genitori ed usare l’energia in modo distruttivo anziché costruttivo, cercando di combattere e sfidare l’autorità genitoriale e così facendo, questo comportamento diviene automatico stabilendo così, nella sua vita, la tendenza al confronto e alla ribellione. Noto sempre di più lo sforzo nell’indurre i figli a conformarsi alle regole sociali, mentre ogni bambino è unico, il suo modello energetico è singolare ed è giusto che trovi la propria espressione. Un altro grande problema è l’idealismo. In buona fede i genitori cercano di imporre le loro idee ed attitudini ai figli, premendo perché realizzino ciò che non sono riusciti a fare loro o rappresentino il loro modello di perfezione. Questo meccanismo, spesso istintivo ed inconscio, implica che i figli, desiderosi dell’approvazione, dell’attenzione e dell’amore, comprendano che cosa si chiede loro e creino i loro idealismi su queste basi. Quando diamo valore ad un ideale abbandoniamo la nostra vera natura, diamo più importanza a come vorremo essere invece di accettarci ed amarci per ciò che siamo, e questo provoca una deviazione e assorbimento, da parte degli idealismi, dell’energia che normalmente fluirebbe verso i corpi sottili. Gli idealismi sono tutti quei pensieri che iniziano con “dovrei”, i più diffusi riguardano l’aspetto fisico (dovrei essere più carina, dovrei avere un seno più grande o più piccolo, dovrei essere più magra ecc..) ma ne abbiamo in ogni ambito (dovrei essere più educato, più sociale, il mio matrimonio dovrebbe essere senza liti, dovrei essere il migliore sul lavoro, il primo della classe o il migliore nello sport che pratico). Anche nel campo spirituale spesso ci creiamo degli idealismi, quando ad esempio sentiamo di persone che fanno esperienze straordinarie, le crediamo superiori a noi e spesso, anche inconsciamente, ci creiamo ideali come, ad esempio, dovrei essere in grado di uscire dal corpo, levitare, ricordare le vite precedenti o essere illuminato. Tutti questi idealismi assorbono grandissime quantità della nostra energia e pochissima rimane disponibile per i corpi sottili che di conseguenza non possono pulsare con la naturale vitalità. Anche gli oggetti degli idealismi assorbono la nostra energia dall’hara in quanto diamo valore ad oggetti o simboli che ci aiutano a credere di aver raggiunto gli ideali stessi. Una persona con l’ideale di essere ricco avrà, ad esempio, una corrente di energia che dall’hara fluisce verso la macchina, perché questo “trofeo” sostiene l’ideale stesso di ricchezza. Per concludere propongo un esperimento, fermati, chiudi gli occhi e pensa a quei “dovrei/ dovrebbe essere” che stanno influenzando oggi la tua vita. Dai un occhiata a questi idealismi, inizialmente sembreranno riferirsi esclusivamente alla vita adulta, se cerchi di risalire alla vera origine ti accorgi che sono radicati dentro di te da molto tempo. Potresti averli ricevuti dai genitori, da amici o dall’intera società, ma adesso è arrivato il momento di lasciarli andare ed accettarti esattamente come sei, così che l’energia del tuo hara torni a fluire naturalmente.