Quando ero piccola mi chiesero se un giorno mi sarei voluta sposare e risposi di si, che avrei voluto sposare me stessa, compiere il matrimonio sacro. Sul viso di alcuni presenti era tangibile la perplessità per la mia risposta, allora spiegai: "Ognuno di noi ha dentro di sé un'energia maschile (Spirito) ed un'altra femminile (Anima) ed è quando queste si uniscono, diventando uno, che il fiore dentro di noi sboccia." Adesso aggiungerei: "Ogni uomo ha dentro di sé il magnifico fiore della verità, che fatica a sbocciare perché ci sentiamo colpevoli, inadeguati, sbagliati, brutti, talvolta spregevoli e non nutriamo alcun rispetto per noi stessi, quello che sta oltre l'orgoglio. Per questo motivo non prendiamo mai la responsabilità della nostra vita, non intraprendiamo una ricerca della verità, ci limitiamo a prendere dogmaticamente qualsiasi cosa ci viene insegnata, ma se lasciamo andare il senso di colpa, smettiamo di pensare agli errori del passato che stanno impedendoci di vivere il nostro presente e ci accettiamo incondizionatamente, allora ci vedremo per come realmente siamo: meravigliosi! Quando avviene questo il nostro maschile entra in armonia con il femminile, i frammenti si integrano, riscopriamo l'unità dentro di noi e lasciamo finalmente il nostro fiore libero di sbocciare, ma per fare tutto ciò è indispensabile curare tutte le distorsioni energetiche ed elevare le varie vibrazioni in cui si divide la nostra energia essenziale. Durante la genesi ci furono diverse scissioni energetiche, dove nacquero le molte frequenze che ancora oggi si ritrovano nell’uomo, ma la prima di queste fu la nascita dei principi maschile e femminile, i più vicini al Divino, gli ultimi che dobbiamo riunire per trovare in noi l'Eterno. In vero si può dire che si deve ripercorrere la creazione a ritroso dentro di noi, riunire ciò che è stato - solo virtualmente - diviso. Dall’Anima e lo Spirito nacquero rispettivamente i Corpi Emotivi e la Mente Neutra, quest’ultima si scisse ancora in positiva e negativa. Poi la Mente, nell’uomo, creò un tessuto di ciò che lo stesso pensava di essere, un insieme di identificazioni che assunse un’individualità come ego e questo è il primo punto su cui lavorare, poiché si tratta dell’ultima divisione. Il nostro ego, con le esperienze che abbiamo passato, si è ulteriormente diviso in lati positivi e negativi, i primi che amiamo ed i secondi che cerchiamo di reprimere, ma è solo quando li integriamo che nasce un sano senso dell’Io, indipendente da cosa pensano gli altri, ed a questo punto la personalità si dissolve naturalmente, purificandosi, sublimandosi nell’energia maschile. Il secondo passo è lavorare sulla Mente Duale, integrare il positivo ed il negativo attraverso il non giudizio, perché dal momento che smettiamo di giudicare, etichettare come giusto e sbagliato, la dualità stessa decade, ci ritroviamo nella mente neutra, utile a tradurre gli impulsi derivanti dai corpi superiori in verbo. Allo stesso modo è fondamentale operare sull’attività del nostro Corpo Emotivo, osservare le nostre emozioni senza giudicarle, disidentificandoci da esse, e con questa stessa auto-osservazione possiamo arrivare a purificare i nostri sentimenti, renderli indipendenti dalle circostanze esterne, quindi incondizionati, e così questo corpo sottile viene elevato alla vibrazione dell’Anima, diventandone parte integrante. A questo punto, quando tutti i corpi sottili a bassa vibrazione sono purificati, la Mente Neutra si sublima naturalmente nello Spirito e qui ci ritroviamo al punto di partenza, alla prima divisione: Anima e Spirito, energia femminile e maschile. Quando queste due riescono a trovare un equilibrio, a cooperare al fine di evolvere, nasce un amore senza eguali, una gioia esistenziale che ci consente di celebrare qualsiasi situazione la vita ci ponga di fronte e questo è ciò che chiamo "matrimonio interiore". Ogni attimo diventa unico, così profondo da essere insondabile, e l’intensità con cui viviamo le nostre vite aumenta in modo esponenziale. In questo modo le nostre due energie più pure iniziano ad unirsi e quando la fusione sarà totale l’uno scomparirà nell’altra, trovando la completezza a cui, consapevolmente o meno, tutte le persone ambiscono, anche se spesso la cercano nel luogo dove non potranno mai trovarla: al di fuori di sé. Quando l’unità sarà ricomposta dentro di noi ecco che avverrà l’impensabile, il mondo che fino al momento prima pensavamo esistesse al di fuori di noi scompare, riscopriamo che ogni cosa che reputavamo esterna è in realtà dentro di noi e ci sentiamo vibrare in ogni essere, celebrare la vita attraverso il soffio del vento ed il canto degli uccelli. In quel momento non siamo altro che vuoto quantico, molto diverso da quello che immaginiamo, un vuoto di una pienezza straripante. Questa unione è il matrimonio più importante, il più elevato obbiettivo della filosofia Tantrica, e l’orgasmo derivante da questa unione è il più profondo che si possa sperimentare e non ha niente a che fare con il corpo fisico, ma è infinito e può che essere definito cosmico, poiché non avviene tra due persone, ma con l’eterna energia divina. Molta gente ricerca questa unione all’esterno di sé, unendosi con il proprio partner, ma l’amplesso derivante da tale unione non è che un assaggio del ritorno a casa, se può essere tanto bello con una sola persona figuriamoci con l’intero universo…”