Oltre ai blocchi riguardanti la sopravvivenza, anche quelli relativi all'energia sessuale fanno spesso sentire il suo peso, ripercuotendosi sul Secondo Centro Energetico limitandone molto la sensibilità, oppure provocando un vero e proprio rifiuto. Gran parte di queste distorsioni derivano dalla condanna del sesso da parte delle religioni, che hanno radicato un giudizio negativo nelle menti delle persone, il quale si è concretizzato come un blocco a livello del Primo Chakra. Poiché, come abbiamo visto, le distorsioni si manifestano contemporaneamente su tutti i livelli dell’Inconscio, sono coinvolti in realtà tutti i tre Centri del Triangolo Inferiore e non solamente il Primo. I condizionamenti e le convinzioni limitanti sono ad esempio inscritti nel Terzo Chakra e negli Anelli delle spirali degli altri che risuonano con questo. Tutto quello che abbiamo imparato nei confronti della sessualità e degli altri temi relativi al Primo Centro Energetico esiste nella nostra Anatomia Sottile come una traccia, un punto nel-la parte del programma. Potrebbe essere un ricordo, sia di qualcosa vissuto in prima persona che osservato negli altri, oppure una nozione appresa in seguito all’educazione genitoriale e istituzionale, ad ogni modo si tratta di qualcosa che condiziona la nostra visione delle cose. La forma più comune di manipolazione da parte della società è quella che ci spinge alla repressione, portando le persone a vedere la sessualità come qualcosa di sporco, un peccato e di conseguenza a giudicare come sbagliata tale energia. La chiesa ha giocato in questo un ruolo centrale, indottrinando le persone all’attuazione della condanna riguardante il piacere sessuale, consentendo l’atto solamente a scopo riproduttivo. Tutto questo è estremamente innaturale, non tiene conto del punto di vista sottile che inquadra l’energia come un fiume, destinato a deviarsi o straripare nel momento in cui si decide di bloccarne il corso. Se all’origine di queste norme morali c’era il tentativo di rendere migliore l’uomo, la storia ci insegna che tale tentativo è miseramente fallito, in quanto nonostante la larga diffusione della fede non sono mai stati debellati i comportamenti considerati peccaminosi. L’unica cosa certa è che questa traccia ha condizionato, generazione dopo generazione, moltissime persone, che ci si sforzasse di seguirla o meno. Nonostante i migliori sforzi di sopprimere la propria energia sessuale, essa ha trovato sempre il modo di esprimersi, poiché non è possibile farla scomparire nel nulla, può semmai essere trasformata e sublimata in qualcosa di più elevato, ma nella religione professata al popolo questo non era sicuramente contemplato. Migliaia di anni di repressione hanno prodotto diversi effetti, primo fra tutti l’inserimento di questa forma pensiero nella Mente Collettiva, ossia l’inconscio collettivo, che da tale posizione condiziona tutti gli individui predisposti, spesso anche persone che non sono cresciute sotto una rigida educazione. In questo senso, anche persone che non credono nella religione potrebbero essere comunque influenzate dalla forma pensiero a ritenere il sesso qualcosa di sbagliato, oppure a sentirsi in colpa dopo aver sfogato le proprie energie istintive. Questi stimoli, che nascono nel Primo Chakra, si innalzano naturalmente al di sopra di questo o almeno lo fanno in condizioni normali. La mia affermazione è verificabile dal fatto che la sessualità umana non è vissuta a livello puramente istintivo, animale, piuttosto riesce ad elevarsi fino al centro successivo in cui lo sperimentiamo come sensazione di piacere e se non ci fossero blocchi dovuti alle convinzioni si innalzerebbe ulteriormente fino a raggiungere l’apice della Super-Coscienza, sublimandosi nel grande silenzio che tutto contiene. Invece, proprio per effetto delle convinzioni limitanti e dei condizionamenti, la nostra energia viene fermata e deviata dalla sua ascesa, manifestando, così, la sua espressione in modo innaturale. Tutto questo avviene generalmente senza che noi ne siamo consapevoli, se non in minima parte, oppure credendo che si tratti di un nostro valore ed ignorandone i limiti intrinsechi. Chi è stato educato alla repressione, a tenere il ruolo della brava persona che non adotta comporta-menti moralmente sbagliati, nella migliore delle ipotesi riuscirà a desensibilizzarsi a quell’energia in modo da non dargli espressione, ma così oltre che soffocare l’istinto del Primo Chakra lo farà anche con il Secondo e perderà la capacità di gustarsi profondamente il piacere, la felicità e le altre emozioni. In questo caso l’epicentro del problema risiede nei condizionamenti insiti nel Terzo Chakra, che si ripercuotono però anche sugli altri, contribuendo ad una condizione generale di malessere nell’individuo. Oltre agli effetti sul Secondo Centro Energetico, di cui parleremo in maniera più approfondita nel testo della Collana ad esso dedicato, si accentuerà lo sradicamento derivante dalla scarsa salute del Primo, che comporterà problemi fisici, ritmi del sonno e della veglia del tutto sballati, insonnia, ma anche e soprattutto la sensazione di non essere stabili, di non avere un proprio posto nel mondo. La repressione da cui sembra di guadagnare un valore morale, si traduce quindi in una disfunzione del circuito sottile, una condizione innaturale da non giudicare, ma che comunque comporta delle disarmonie nel Circuito Sottile. Quella morale che ci hanno inculcato e che spesso difendiamo a causa dell’identificazione, non è altro che una traccia del programma registrato nel nostro inconscio, ossia spazzatura che ostruisce il Canale Centrale in cui il flusso vitale si muove. Tale fluire determina la nostra visione delle cose, il modo in cui percepiamo il mondo e tutto quello che viviamo è una manifestazione esteriore di ciò che la nostra Kundalini sta incontrando nel suo percorso, quindi tali blocchi ci porteranno a sperimentare condizioni che li risveglieranno fino al momento in cui non ci decidiamo a guarirli. Oltre alla perpetuazione della repressione, l’indottrinamento di base e l’idea del sesso come un peccato hanno come effetto le deviazioni rispetto alla naturale espressione. Poiché l’istinto continua a permanere, emettendo impulsi energetici che naturalmente ascenderebbero fino ad esprimersi in modo sentimentale, mentale, cosciente o super-cosciente, se tali stimoli vengono bloccati o risucchiati all’interno di un blocco rischiano di esplodere o, in alternativa, assumere la forma del blocco stesso. Per spiegarmi meglio esporrò entrambi i casi supportando la pura teoria con gli esempi, così da rendere più semplice la comprensione di concetti così lontani dal modo ordinario di pensare. Poiché tali dinamiche energetiche risultano “nuove” agli occhi di molte persone, è necessario avvicinarsi con molta apertura mentale e metterle in relazione anche alla propria esperienza, così che possano tradursi in un ampliamento della propria consapevolezza, e non diventino, per contro, altri dogmi di fede, ovverosia, spazzatura che intasa il Circuito Sottile. Il primo caso che voglio prendere in considerazione ed esaminare in questa sede è quello in cui gli stimoli istintivi riguardanti la sessualità vengono bloccati dalle convinzioni riguardanti la morale. Questi potrebbero essere bloccati “sul nascere”, prima ancora che divengano desideri o cose razionalizzate, in questo caso si fermerebbero al Terzo Anello della Spirale del Primo Chakra, ossia a quello più interno. Questo tipo di blocco è frutto di una convinzione scesa talmente in profondità da aver “piegato” l’istinto alla radice, ossia da essersi depositati nel primo Centro Energetico ed averne deviato il corso. Quando ciò accade la repressione non è nemmeno adoperata volontariamente, piuttosto funziona automaticamente e senza che la persona si accorga di ciò che accade al suo interno. Un’altra possibilità è che si blocchi al livello di Secondo Chakra o di Terzo, sfociando rispettivamente in senso di colpa o ragionamento mentale sulla base dei “dati raccolti”, quindi sostenendo tesi logiche a favore e contro la condotta sessuale per cui si sente una spinta. Le ultime due situazioni vengono vissute sempre in modalità meccanica, ma con dei sintomi più riconoscibili rispetto al blocco nella Terza Spirale del Primo Chakra, vissuto invece nel piano puramente istintivo. Ad ogni modo quello che avviene in ognuno dei tre casi è semplice: l’impulso partito dal Primo Chakra si ferma, diventando energia congestionata, impossibilitata a salire. Pian piano l’energia sessuale si accumula, goccia dopo goccia, e la pressione interna aumenta sempre di più fino al momento in cui risulterà incontenibile. A quel punto, dopo tanta repressione, quello sfogo rischia di essere “distruttivo”, esattamente come lo sarebbe un’inondazione dovuta allo straripamento di un fiume. In termini pratici ciò significa che la persona potrebbe cedere ad una perversione, costruita su misura delle sue esperienze passate e delle varie tracce accumulate nell’Inconscio. In tali circostanze si arriva al punto di non poter più ignorare la spinta sessuale, anzi essa arriva persino a “possedere” l’individuo, portandolo a reagire automaticamente in modo incontrollato e sfogarsi esattamente al livello in cui era bloccata: istintivo se il blocco era nel Primo Chakra, di desiderio passionale se era ferma al Secondo e sostenuta dalla Mente se si trovava al Terzo. In quest’ultimo caso oltre all’appoggio della logica che fornisce l’alibi e giustifica il comportamento, potrebbe sfogarsi come eccitazione mentale, quindi, più a livello visivo o ideale che non di sensazione di piacere. L’altra dinamica a cui ho accennato e che mi appresto ad approfondire è quella degli impulsi che non vengono solamente bloccati, ma proprio assorbiti dal blocco, che li imprigiona al suo interno. In questo senso sembrerà, inizialmente, che lo stimolo si sia dissolto, ma goccia dopo goccia tale forma si riempirà ed alla fine si esprimerà con la forma del blocco stesso. Gli uomini che ad esempio vedono il sesso come un peccato e la donna come “diavolo tentatore”, potrebbero finire per esprimere l’istinto sessuale in questo senso, preferendo gli uomini o eccitandosi all’idea di maltrattare la donna, “punendola” per averlo portato a compiere questo atto ritenuto un peccato. Questi sono solamente degli esempi, ma della stessa cosa esistono infinite sfumature e moltissime perversioni nate proprio da traumi o condizionamenti riguardanti il tema della sessualità. Un altro tipico esempio è quello della pedofilia ad opera degli uomini di fede, oggetto di recenti scandali per la vasta diffusione in tale ambito, spiegabile dal punto di vista metafisico come sfogo dell’energia sessuale repressa e racchiusa nel blocco formato dal condizionamento. Tale distorsione è spesso composta da più fattori e non solamente dalla repressione del sesso in sé, in quanto sono diverse le motivazioni che accompagnano e sorreggono tale idea di peccato. Nel momento in cui il giovane prete si trova a reprimere i propri istinti, nati spesso dal contatto con le donne, potrebbe arrivare a dare a queste la colpa della spinta che sente, inconsapevole del fatto che si tratta di una cosa assolutamente naturale. La stessa idea che la donna abbia la colpa di tentare gli uomini è sostenuta da ciò che egli ha imparato, in quanto persino la responsabilità del peccato originale ricade, non a caso, sulla prima donna. L’obbiettivo di questa repressione è quello di mantenere la purezza ed i bambini, simbolo per eccellenza della purezza stessa, diventano per questa inconscia dinamica l’oggetto del desiderio, ben più appetibili delle odiate donne. Questa non è ovviamente da intendere come una “regola fissa”, nel senso che non tutti i preti rimangono vittime di questo meccanismo, ma quelli che ne sono coinvolti lo sono in genere a causa degli stimoli che vengono repressi risucchiandoli nel blocco e che invece di scomparire ne assumono la forma. Sebbene questo si tratti di un caso limite, che ho utilizzato proprio perché risulti di facile comprensione, esistono molti modi più soft con cui si può essere coinvolti in questa dinamica. Per esempio, chi è con-vinto che il sesso non finalizzato alla procreazione sia sbagliato, potrebbe cercare un compagno che vuole tanti figli e disinibirsi pensando proprio a tale scopo. Oppure si potrebbe sviluppare una sorta di insensibilità al piacere, sorretta dal senso di colpa o alla volontà inconscia di astenersi, o magari dalla convinzione che una cosa “sbagliata” non possa essere piacevole. L’ultima cosa che ritengo molto importante da trattare è quello che apparentemente sembra l’opposto della repressione, ma che in realtà ne è la naturale conseguenza: l’eccessivo sfogo della sessualità, che si traduce in promiscuità, perversione, mercificazione ed anche nell’assenza totale di controllo. Nell’epoca attuale si assiste proprio a tutto questo ed è facile sentire persone che rimpiangono il modo di vedere tali argomenti di quando erano bambine, quando ancora le gonne non potevano essere più corte del ginocchio e la sessualità costituiva un tabù. In realtà, per assurdo, l’eccessiva brama sessuale è proprio figlia della repressione, così come ogni estremo genera il suo opposto. Esiste una dinamica ben precisa che lega ogni cosa apparentemente opposta, che verrà approfondita in modo particolare nei prossimi volumi della Collana e per quanto riguarda la mia esperienza l’ho denominata oscillazione energetica. L’energia è di per sé una cosa neutra, ferma, centrata, ma fino a quando non si raggiunge l’equilibrio della Coscienza essa viene sperimentata solamente una metà per volta. Per comprendere quanto dico è possibile paragonare il Subconscio Attivo, ossia la prospettiva soggettiva, ad una persona che può fare esperienza di una montagna da un versante, da quello opposto oppure dalla cima. Fino a quando rimaniamo ancorati ai modelli inconsci, al piano orizzontale dell’illusione che crediamo realtà, abbiamo una visione delle cose dipendente dal punto di vista e sperimentiamo i due versanti come cose diverse, ma sono parte della stessa montagna e ciò che cambia è solo la posizione in cui ci poniamo rispetto all’osservato. Di questo hai fatto esperienza in ogni discussione, in cui tu credevi di avere ragione ed egualmente la persona con cui litigavi difendeva la sua posizione come la più corretta: questo ti mostra quanto la visione soggettiva sia vincolata alla prospettiva. Solo nel momento in cui si arriva sopra la montagna si riesce a fare esperienza dell’unità delle sue parti, come nel momento in cui ci si stacca dai programmi inconsci e si trascende il Subconscio Attivo si raggiunge la neutrale Coscienza, quell’equilibrio che integra ogni aspetto. Repressione ed eccessivo sfogo sono esattamente come due versanti della stessa montagna, due manifestazioni opposte della stessa energia sessuale, che innalzata oltre i blocchi potrebbe conoscere invece un’armonia oltre le oscillazioni. I millenni di repressione hanno portato l’uomo a sperimentare una possibilità estrema, fuori dall’equilibrio della centratura, cosa che è stata come spostare un pendolo da una parte: questo ne garantisce la successiva oscillazione nella direzione opposta. L’Universo tende per sua stessa natura all’equilibrio, anzi è puro equilibrio e di conseguenza non si può pensare di sperimentare una parte senza l’altra, sarebbe come chiedere di vivere il giorno senza che venga mai notte. Il periodo che stiamo vivendo adesso, in cui la libertà sessuale viene utilizzata ai limiti della naturalità, è figlio legittimo dei millenni in cui si scadeva nel lato opposto. Questa esagerazione si manifesta all’interno dell’Anatomia Sottile come un blocco, che paradossalmente è identico a quello della repressione, ciò che è diverso è il modo in cui si reagisce ad esso. Siamo adesso portati a compensare l’esistenza del blocco facendo in-consciamente il contrario di quello che vi è inscritto, ma in questo modo l’energia è sempre forzata a seguire percorsi innaturali e discendenti anziché ascendenti. Qual è allora l’atteggiamento più armonioso? L’equilibrio derivante dalla centratura. Mi rendo conto che non sia semplice, o che lo possa sembrare in apparenza, ma nella pratica si rivela assai difficoltoso, perché non è possibile realizzarlo senza la Coscienza, sarebbe come voler arrivare sulla cima della montagna rimanendo a terra, senza incamminarsi sul piano verticale. L’oscillazione è una caratteristica del Subconscio Attivo che lo rende uno strumento inadatto alla ricerca dell’equilibrio, qualità appartenente invece alla Coscienza. La cosa importante è comprendere queste distorsioni, guardandole fino in fondo ed oltre la loro apparenza, prendendo consapevolezza di tutto quello che vi si nasconde e del modo in cui riescono a catturarci, bloccarci o deviarci dalla naturale ascesa. In questo modo possiamo smettere di esserne schiavi e quando si presentano, riconoscendole, decidere semplicemente di non dargli corso. Molto importante è essere onesti con sé stessi, disposti a vedere il nostro squilibrio energetico per poterlo guarire, anche perché non è certo un disonore avere dei blocchi, né un onore non averli: si tratta di una questione di salute psicofisica ed energetica, ma non certo di importanza intrinseca della persona. Non essere schiavi degli impulsi sessuali né reprimere tale energia può risultare complicato, sia perché essendo abituati alla propria distorsione la si reputa normale e si fatica a percepirla, sia per effetto di quelle resistenze interiori che la difendono, giustificano e proteggono. Chi si reprime lo fa perché, consciamente o meno, lo ritiene giusto. Allo stesso modo, chi cede ai suoi impulsi in modo incontrollato è perché si identifica con essi e crede sia giusto quel tipo di comportamento, ma in questo modo si continua a vivere nell’incoscienza ed in una situazione di squilibrio energetico, i cui effetti si manifestano nella nostra vita nei modi più disparati.
Oltre ai blocchi riguardanti la sopravvivenza, anche quelli relativi all'energia sessuale fanno spesso sentire il suo peso, ripercuotendosi sul Secondo Centro Energetico limitandone molto la sensibilità, oppure provocando un vero e proprio rifiuto. Gran parte di queste distorsioni derivano dalla condanna del sesso da parte delle religioni, che hanno radicato un giudizio negativo nelle menti delle persone, il quale si è concretizzato come un blocco a livello del Primo Chakra. Poiché, come abbiamo visto, le distorsioni si manifestano contemporaneamente su tutti i livelli dell’Inconscio, sono coinvolti in realtà tutti i tre Centri del Triangolo Inferiore e non solamente il Primo. I condizionamenti e le convinzioni limitanti sono ad esempio inscritti nel Terzo Chakra e negli Anelli delle spirali degli altri che risuonano con questo. Tutto quello che abbiamo imparato nei confronti della sessualità e degli altri temi relativi al Primo Centro Energetico esiste nella nostra Anatomia Sottile come una traccia, un punto nel-la parte del programma. Potrebbe essere un ricordo, sia di qualcosa vissuto in prima persona che osservato negli altri, oppure una nozione appresa in seguito all’educazione genitoriale e istituzionale, ad ogni modo si tratta di qualcosa che condiziona la nostra visione delle cose. La forma più comune di manipolazione da parte della società è quella che ci spinge alla repressione, portando le persone a vedere la sessualità come qualcosa di sporco, un peccato e di conseguenza a giudicare come sbagliata tale energia. La chiesa ha giocato in questo un ruolo centrale, indottrinando le persone all’attuazione della condanna riguardante il piacere sessuale, consentendo l’atto solamente a scopo riproduttivo. Tutto questo è estremamente innaturale, non tiene conto del punto di vista sottile che inquadra l’energia come un fiume, destinato a deviarsi o straripare nel momento in cui si decide di bloccarne il corso. Se all’origine di queste norme morali c’era il tentativo di rendere migliore l’uomo, la storia ci insegna che tale tentativo è miseramente fallito, in quanto nonostante la larga diffusione della fede non sono mai stati debellati i comportamenti considerati peccaminosi. L’unica cosa certa è che questa traccia ha condizionato, generazione dopo generazione, moltissime persone, che ci si sforzasse di seguirla o meno. Nonostante i migliori sforzi di sopprimere la propria energia sessuale, essa ha trovato sempre il modo di esprimersi, poiché non è possibile farla scomparire nel nulla, può semmai essere trasformata e sublimata in qualcosa di più elevato, ma nella religione professata al popolo questo non era sicuramente contemplato. Migliaia di anni di repressione hanno prodotto diversi effetti, primo fra tutti l’inserimento di questa forma pensiero nella Mente Collettiva, ossia l’inconscio collettivo, che da tale posizione condiziona tutti gli individui predisposti, spesso anche persone che non sono cresciute sotto una rigida educazione. In questo senso, anche persone che non credono nella religione potrebbero essere comunque influenzate dalla forma pensiero a ritenere il sesso qualcosa di sbagliato, oppure a sentirsi in colpa dopo aver sfogato le proprie energie istintive. Questi stimoli, che nascono nel Primo Chakra, si innalzano naturalmente al di sopra di questo o almeno lo fanno in condizioni normali. La mia affermazione è verificabile dal fatto che la sessualità umana non è vissuta a livello puramente istintivo, animale, piuttosto riesce ad elevarsi fino al centro successivo in cui lo sperimentiamo come sensazione di piacere e se non ci fossero blocchi dovuti alle convinzioni si innalzerebbe ulteriormente fino a raggiungere l’apice della Super-Coscienza, sublimandosi nel grande silenzio che tutto contiene. Invece, proprio per effetto delle convinzioni limitanti e dei condizionamenti, la nostra energia viene fermata e deviata dalla sua ascesa, manifestando, così, la sua espressione in modo innaturale. Tutto questo avviene generalmente senza che noi ne siamo consapevoli, se non in minima parte, oppure credendo che si tratti di un nostro valore ed ignorandone i limiti intrinsechi. Chi è stato educato alla repressione, a tenere il ruolo della brava persona che non adotta comporta-menti moralmente sbagliati, nella migliore delle ipotesi riuscirà a desensibilizzarsi a quell’energia in modo da non dargli espressione, ma così oltre che soffocare l’istinto del Primo Chakra lo farà anche con il Secondo e perderà la capacità di gustarsi profondamente il piacere, la felicità e le altre emozioni. In questo caso l’epicentro del problema risiede nei condizionamenti insiti nel Terzo Chakra, che si ripercuotono però anche sugli altri, contribuendo ad una condizione generale di malessere nell’individuo. Oltre agli effetti sul Secondo Centro Energetico, di cui parleremo in maniera più approfondita nel testo della Collana ad esso dedicato, si accentuerà lo sradicamento derivante dalla scarsa salute del Primo, che comporterà problemi fisici, ritmi del sonno e della veglia del tutto sballati, insonnia, ma anche e soprattutto la sensazione di non essere stabili, di non avere un proprio posto nel mondo. La repressione da cui sembra di guadagnare un valore morale, si traduce quindi in una disfunzione del circuito sottile, una condizione innaturale da non giudicare, ma che comunque comporta delle disarmonie nel Circuito Sottile. Quella morale che ci hanno inculcato e che spesso difendiamo a causa dell’identificazione, non è altro che una traccia del programma registrato nel nostro inconscio, ossia spazzatura che ostruisce il Canale Centrale in cui il flusso vitale si muove. Tale fluire determina la nostra visione delle cose, il modo in cui percepiamo il mondo e tutto quello che viviamo è una manifestazione esteriore di ciò che la nostra Kundalini sta incontrando nel suo percorso, quindi tali blocchi ci porteranno a sperimentare condizioni che li risveglieranno fino al momento in cui non ci decidiamo a guarirli. Oltre alla perpetuazione della repressione, l’indottrinamento di base e l’idea del sesso come un peccato hanno come effetto le deviazioni rispetto alla naturale espressione. Poiché l’istinto continua a permanere, emettendo impulsi energetici che naturalmente ascenderebbero fino ad esprimersi in modo sentimentale, mentale, cosciente o super-cosciente, se tali stimoli vengono bloccati o risucchiati all’interno di un blocco rischiano di esplodere o, in alternativa, assumere la forma del blocco stesso. Per spiegarmi meglio esporrò entrambi i casi supportando la pura teoria con gli esempi, così da rendere più semplice la comprensione di concetti così lontani dal modo ordinario di pensare. Poiché tali dinamiche energetiche risultano “nuove” agli occhi di molte persone, è necessario avvicinarsi con molta apertura mentale e metterle in relazione anche alla propria esperienza, così che possano tradursi in un ampliamento della propria consapevolezza, e non diventino, per contro, altri dogmi di fede, ovverosia, spazzatura che intasa il Circuito Sottile. Il primo caso che voglio prendere in considerazione ed esaminare in questa sede è quello in cui gli stimoli istintivi riguardanti la sessualità vengono bloccati dalle convinzioni riguardanti la morale. Questi potrebbero essere bloccati “sul nascere”, prima ancora che divengano desideri o cose razionalizzate, in questo caso si fermerebbero al Terzo Anello della Spirale del Primo Chakra, ossia a quello più interno. Questo tipo di blocco è frutto di una convinzione scesa talmente in profondità da aver “piegato” l’istinto alla radice, ossia da essersi depositati nel primo Centro Energetico ed averne deviato il corso. Quando ciò accade la repressione non è nemmeno adoperata volontariamente, piuttosto funziona automaticamente e senza che la persona si accorga di ciò che accade al suo interno. Un’altra possibilità è che si blocchi al livello di Secondo Chakra o di Terzo, sfociando rispettivamente in senso di colpa o ragionamento mentale sulla base dei “dati raccolti”, quindi sostenendo tesi logiche a favore e contro la condotta sessuale per cui si sente una spinta. Le ultime due situazioni vengono vissute sempre in modalità meccanica, ma con dei sintomi più riconoscibili rispetto al blocco nella Terza Spirale del Primo Chakra, vissuto invece nel piano puramente istintivo. Ad ogni modo quello che avviene in ognuno dei tre casi è semplice: l’impulso partito dal Primo Chakra si ferma, diventando energia congestionata, impossibilitata a salire. Pian piano l’energia sessuale si accumula, goccia dopo goccia, e la pressione interna aumenta sempre di più fino al momento in cui risulterà incontenibile. A quel punto, dopo tanta repressione, quello sfogo rischia di essere “distruttivo”, esattamente come lo sarebbe un’inondazione dovuta allo straripamento di un fiume. In termini pratici ciò significa che la persona potrebbe cedere ad una perversione, costruita su misura delle sue esperienze passate e delle varie tracce accumulate nell’Inconscio. In tali circostanze si arriva al punto di non poter più ignorare la spinta sessuale, anzi essa arriva persino a “possedere” l’individuo, portandolo a reagire automaticamente in modo incontrollato e sfogarsi esattamente al livello in cui era bloccata: istintivo se il blocco era nel Primo Chakra, di desiderio passionale se era ferma al Secondo e sostenuta dalla Mente se si trovava al Terzo. In quest’ultimo caso oltre all’appoggio della logica che fornisce l’alibi e giustifica il comportamento, potrebbe sfogarsi come eccitazione mentale, quindi, più a livello visivo o ideale che non di sensazione di piacere. L’altra dinamica a cui ho accennato e che mi appresto ad approfondire è quella degli impulsi che non vengono solamente bloccati, ma proprio assorbiti dal blocco, che li imprigiona al suo interno. In questo senso sembrerà, inizialmente, che lo stimolo si sia dissolto, ma goccia dopo goccia tale forma si riempirà ed alla fine si esprimerà con la forma del blocco stesso. Gli uomini che ad esempio vedono il sesso come un peccato e la donna come “diavolo tentatore”, potrebbero finire per esprimere l’istinto sessuale in questo senso, preferendo gli uomini o eccitandosi all’idea di maltrattare la donna, “punendola” per averlo portato a compiere questo atto ritenuto un peccato. Questi sono solamente degli esempi, ma della stessa cosa esistono infinite sfumature e moltissime perversioni nate proprio da traumi o condizionamenti riguardanti il tema della sessualità. Un altro tipico esempio è quello della pedofilia ad opera degli uomini di fede, oggetto di recenti scandali per la vasta diffusione in tale ambito, spiegabile dal punto di vista metafisico come sfogo dell’energia sessuale repressa e racchiusa nel blocco formato dal condizionamento. Tale distorsione è spesso composta da più fattori e non solamente dalla repressione del sesso in sé, in quanto sono diverse le motivazioni che accompagnano e sorreggono tale idea di peccato. Nel momento in cui il giovane prete si trova a reprimere i propri istinti, nati spesso dal contatto con le donne, potrebbe arrivare a dare a queste la colpa della spinta che sente, inconsapevole del fatto che si tratta di una cosa assolutamente naturale. La stessa idea che la donna abbia la colpa di tentare gli uomini è sostenuta da ciò che egli ha imparato, in quanto persino la responsabilità del peccato originale ricade, non a caso, sulla prima donna. L’obbiettivo di questa repressione è quello di mantenere la purezza ed i bambini, simbolo per eccellenza della purezza stessa, diventano per questa inconscia dinamica l’oggetto del desiderio, ben più appetibili delle odiate donne. Questa non è ovviamente da intendere come una “regola fissa”, nel senso che non tutti i preti rimangono vittime di questo meccanismo, ma quelli che ne sono coinvolti lo sono in genere a causa degli stimoli che vengono repressi risucchiandoli nel blocco e che invece di scomparire ne assumono la forma. Sebbene questo si tratti di un caso limite, che ho utilizzato proprio perché risulti di facile comprensione, esistono molti modi più soft con cui si può essere coinvolti in questa dinamica. Per esempio, chi è con-vinto che il sesso non finalizzato alla procreazione sia sbagliato, potrebbe cercare un compagno che vuole tanti figli e disinibirsi pensando proprio a tale scopo. Oppure si potrebbe sviluppare una sorta di insensibilità al piacere, sorretta dal senso di colpa o alla volontà inconscia di astenersi, o magari dalla convinzione che una cosa “sbagliata” non possa essere piacevole. L’ultima cosa che ritengo molto importante da trattare è quello che apparentemente sembra l’opposto della repressione, ma che in realtà ne è la naturale conseguenza: l’eccessivo sfogo della sessualità, che si traduce in promiscuità, perversione, mercificazione ed anche nell’assenza totale di controllo. Nell’epoca attuale si assiste proprio a tutto questo ed è facile sentire persone che rimpiangono il modo di vedere tali argomenti di quando erano bambine, quando ancora le gonne non potevano essere più corte del ginocchio e la sessualità costituiva un tabù. In realtà, per assurdo, l’eccessiva brama sessuale è proprio figlia della repressione, così come ogni estremo genera il suo opposto. Esiste una dinamica ben precisa che lega ogni cosa apparentemente opposta, che verrà approfondita in modo particolare nei prossimi volumi della Collana e per quanto riguarda la mia esperienza l’ho denominata oscillazione energetica. L’energia è di per sé una cosa neutra, ferma, centrata, ma fino a quando non si raggiunge l’equilibrio della Coscienza essa viene sperimentata solamente una metà per volta. Per comprendere quanto dico è possibile paragonare il Subconscio Attivo, ossia la prospettiva soggettiva, ad una persona che può fare esperienza di una montagna da un versante, da quello opposto oppure dalla cima. Fino a quando rimaniamo ancorati ai modelli inconsci, al piano orizzontale dell’illusione che crediamo realtà, abbiamo una visione delle cose dipendente dal punto di vista e sperimentiamo i due versanti come cose diverse, ma sono parte della stessa montagna e ciò che cambia è solo la posizione in cui ci poniamo rispetto all’osservato. Di questo hai fatto esperienza in ogni discussione, in cui tu credevi di avere ragione ed egualmente la persona con cui litigavi difendeva la sua posizione come la più corretta: questo ti mostra quanto la visione soggettiva sia vincolata alla prospettiva. Solo nel momento in cui si arriva sopra la montagna si riesce a fare esperienza dell’unità delle sue parti, come nel momento in cui ci si stacca dai programmi inconsci e si trascende il Subconscio Attivo si raggiunge la neutrale Coscienza, quell’equilibrio che integra ogni aspetto. Repressione ed eccessivo sfogo sono esattamente come due versanti della stessa montagna, due manifestazioni opposte della stessa energia sessuale, che innalzata oltre i blocchi potrebbe conoscere invece un’armonia oltre le oscillazioni. I millenni di repressione hanno portato l’uomo a sperimentare una possibilità estrema, fuori dall’equilibrio della centratura, cosa che è stata come spostare un pendolo da una parte: questo ne garantisce la successiva oscillazione nella direzione opposta. L’Universo tende per sua stessa natura all’equilibrio, anzi è puro equilibrio e di conseguenza non si può pensare di sperimentare una parte senza l’altra, sarebbe come chiedere di vivere il giorno senza che venga mai notte. Il periodo che stiamo vivendo adesso, in cui la libertà sessuale viene utilizzata ai limiti della naturalità, è figlio legittimo dei millenni in cui si scadeva nel lato opposto. Questa esagerazione si manifesta all’interno dell’Anatomia Sottile come un blocco, che paradossalmente è identico a quello della repressione, ciò che è diverso è il modo in cui si reagisce ad esso. Siamo adesso portati a compensare l’esistenza del blocco facendo in-consciamente il contrario di quello che vi è inscritto, ma in questo modo l’energia è sempre forzata a seguire percorsi innaturali e discendenti anziché ascendenti. Qual è allora l’atteggiamento più armonioso? L’equilibrio derivante dalla centratura. Mi rendo conto che non sia semplice, o che lo possa sembrare in apparenza, ma nella pratica si rivela assai difficoltoso, perché non è possibile realizzarlo senza la Coscienza, sarebbe come voler arrivare sulla cima della montagna rimanendo a terra, senza incamminarsi sul piano verticale. L’oscillazione è una caratteristica del Subconscio Attivo che lo rende uno strumento inadatto alla ricerca dell’equilibrio, qualità appartenente invece alla Coscienza. La cosa importante è comprendere queste distorsioni, guardandole fino in fondo ed oltre la loro apparenza, prendendo consapevolezza di tutto quello che vi si nasconde e del modo in cui riescono a catturarci, bloccarci o deviarci dalla naturale ascesa. In questo modo possiamo smettere di esserne schiavi e quando si presentano, riconoscendole, decidere semplicemente di non dargli corso. Molto importante è essere onesti con sé stessi, disposti a vedere il nostro squilibrio energetico per poterlo guarire, anche perché non è certo un disonore avere dei blocchi, né un onore non averli: si tratta di una questione di salute psicofisica ed energetica, ma non certo di importanza intrinseca della persona. Non essere schiavi degli impulsi sessuali né reprimere tale energia può risultare complicato, sia perché essendo abituati alla propria distorsione la si reputa normale e si fatica a percepirla, sia per effetto di quelle resistenze interiori che la difendono, giustificano e proteggono. Chi si reprime lo fa perché, consciamente o meno, lo ritiene giusto. Allo stesso modo, chi cede ai suoi impulsi in modo incontrollato è perché si identifica con essi e crede sia giusto quel tipo di comportamento, ma in questo modo si continua a vivere nell’incoscienza ed in una situazione di squilibrio energetico, i cui effetti si manifestano nella nostra vita nei modi più disparati.