"L'importanza della Respons-Abilità" di Ambra Guerrucci


Abbiamo spiegato, in precedenza, che l’accettazione è una delle “chiavi” fondamentali per accedere alla trasformazione, ma parlando dell’Anima si presenta la necessità di introdurre un’altra “chiave”, molto utile per liberare il potenziale creativo del Corpo Animico: “io sono responsabile”. Comunemente, quando non si ha accesso al potenziale animico, si tende a passare attraverso le situazioni come vittime delle circostanze, ci sembra di avere poche possibilità di scelta, la vita sembra fuori controllo e determinata da forze esterne come le condizioni economiche, politiche o le norme sociali circostanti. Sarebbe molto utile, a questo punto, riflettere sul nostro atteggiamento personale, comprendere se ci sentiamo bloccati da certe situazioni, se ci scopriamo a reagire in modo emozionalmente ripetitivo, come se le emozioni fossero fuori controllo, e se non ci siamo mai impegnati a cambiare uno specifico aspetto della nostra vita, per poi scoprire che gli sforzi sono stati inutili. Questi atteggiamenti riflettono la convinzione profonda che la vita è al di là del nostro controllo e, con questa visione delle cose, non è difficile comprendere il senso di rassegnazione ed inevitabilità che a volte potremo provare. In questo contesto i problemi sembrano enormi, insuperabili e la tendenza naturale, della maggior parte degli individui, è il biasimo. Si tende, inoltre, a proiettare la responsabilità su altre persone o sul mondo in generale, dicendo cose tipo: “Se mi va tutto male non è di certo colpa mia, la sfortuna è dovuta alle circostanze esterne”. In questo stato è difficile accettare l’idea che siamo noi i responsabili per qualsiasi situazione abbiamo attratto, e non sono molte le possibilità di risoluzione, finche si continua a cercare il problema all’esterno invece che dentro di noi. Quando si parla di accettazione, alcune persone, la associano alla rassegnazione, ma la differenza è sostanziale: la seconda porta con se un elemento di autocondanna, mentre la prima è prendere coscienza dello stato di fatto delle cose, senza reprimere o giudicare, lasciando aperta la porta al cambiamento e alla trasformazione. In altre parole: l’accettazione è un’apertura al cambiamento e alla pace interiore, mentre la rassegnazione è una chiusura verso il potenziale creativo e la vita. Quando si parla di una persona usando l’aggettivo responsabile, ci si riferisce, in genere, ad un individuo che fa tutto ciò che è in suo dovere: ad esempio, una ragazza che si prende cura del fratellino quando i genitori sono assenti, oppure un impiegato che si trattiene di più in ufficio per assicurarsi che tutte le luci siano spente o le porte chiuse. In questo caso, la parola responsabilità, viene intesa come l’adempimento di obblighi sociali, ma questo aspetto della parola “responsabile” non è la chiave per prendere in mano la nostra vita. Per quanto concerne l’esoterismo, la parolarespons-abilità ha un significato molto più profondo di quello comune, ovvero, capacità di rispondere; questa capacità implica la libertà dell’individuo di rispondere in modo adeguato, fresco e nuovo alle situazioni. Normalmente non abbiamo la possibilità di scegliere come rispondere nell‘ambito di ciò che accade, perché siamo intrappolati in meccanismi inconsci che ci portano a reagire in modo sempre uguale a stimoli simili, non siamo in grado di scegliere di non arrabbiarci se veniamo offesi, e la cosa peggiore è che molte persone non si rendono nemmeno conto di non avere questa libertà di risposta. Ad esempio, un uomo è seduto alla scrivania del suo ufficio ed entra un collega con un piglio aggressivo, rimproverandolo per qualche errore procedurale; ci sono molte probabilità che esso cada in un modello di comportamento abituale, magari arrabbiandosi. Questo esempio espone una situazione molto comune, spiega come la maggior parte dell’umanità, non sia libera di decidere una risposta più appropriata a quel particolare contesto situazionale. Nel capitolo sulla proiezione abbiamo mostrato le dinamiche in cui il passato tende a influenzare le reazioni di una persona nel momento presente, un evento viene associato ad un esperienza traumatica del passato, e quello che ne consegue è una reazione emotiva prevedibile, spesso sproporzionata. È come se noi tutti andassimo in giro con dei tasti nei Corpi Sottili, che chiunque possa premere, accendendo un certo circuito energetico che sollecita una specifica reazione emotiva o comportamentale, ed è questo processo meccanico che limita notevolmente la nostra libertà. Metafisicamente accade, riprendendo l’esempio sopra riportato, che la rabbia del collega faccia vibrare un certo modello energetico o karmico, cristallizzato nei Corpi Sottili del protagonista, dove sentimenti di impotenza originati nell’infanzia, oppure in qualche vita passata, vengono stimolati, provocando reazioni di paura, rabbia o spavalderia. Contemporaneamente, i geni animici, prevengono qualsiasi altra risposta, pertanto il sentimento di base è una mancanza di scelta e il sentirsi vittima delle circostanze. La respons-abilità implica che abbiamo il potere di comportarci in modo flessibile, uscire dal meccanismo, ed il primo passo per fare ciò è ripetersi proprio “io sono respons-abile”. Se in ufficio, come in ogni situazione simile che può accadere nella vita, si riuscisse ad osservare cosa accade dentro di noi, a prendere consapevolezza delle nostre emozioni, pensieri, e dire a noi stessi “io sono responsabile”, ciò accrescerebbe la nostra flessibilità e la libertà di non rispondere meccanicamente alla situazione. Solo così smetteremo di dare al colpa alle condizioni esterne e di dire frasi per giustificarci come “dovevo reagire così perché l’altro è stato scortese”. Dicendo “Io sono responsabile”, mentre qualcuno ci sta rimproverando, non significa necessariamente che ci attribuiamo l’errore, potremmo aver sbagliato oppure essere innocenti, ma ciò non importa, ci stiamo semplicemente assumendo la responsabilità delle nostre risposte alle situazioni, alfine di conoscere una nuova dimensione della libertà personale, allontanarci dalla meccanicità, liberare le energie chiuse in rigidi modelli da molte vite. In questo modo, invece di dare potere all’altra persona o a circostanze al di là del nostro controllo, questo torna a noi. Richiamando il nostro potere personale, attraverso l’auto osservazione e la respons-abilità, la grande abbondanza di possibilità dell’Anima, per troppo tempo ignorate, diventano disponibili. Una comprensione essenziale per la crescita umana è che quando si biasimano le circostanze esterne si perde inevitabilmente il controllo di esse e si riduce tantissimo la propria capacità di rispondere. Quando invece ci si assume la responsabilità, si acquista forza e si incrementa la respons-abilità stessa, che a sua volta si traduce in libertà dal passato (Karma), visto che tutti i modelli di comportamento meccanico hanno radici nelle precedenti esperienze. Pertanto, se si afferma che il problema si trova al di fuori del proprio sé, siamo costretti a cercare esternamente anche la soluzione, che non troveremo mai perché ciò che è “fuori” sfugge al nostro controllo, ma se cerchiamo dentro di noi il problema, troveremo anche un rimedio alla portata del nostro potere personale.